di Maria Liuzzi
Un evento di rilevanza
internazionale ha chiuso l’ottava edizione dell’AGIMUS FESTIVAL. Il
concerto finale di “estate IN musica”, tenutosi il 31 agosto al
Plenilunio alla Fortezza, è stato senza dubbio uno dei fiori
all’occhiello di questa estate molese, che ha visto esibirsi nel nostro
paese dei grandissimi nomi del mondo dello spettacolo. L’Agimus, con il
patrocinio del Comune di Mola (in particolare dell’Assessorato alla
Cultura guidato da Angela Petruzzelli), della Regione Puglia e della
Provincia di Bari, ha portato a Mola Katia Ricciarelli, accompagnata
dall’Orchestra della Fondazione Tito Schipa di Lecce. Un evento senza
precedenti, che ha commosso ed emozionato tutti i presenti. Un pubblico
eterogeneo ha assistito al concerto (presentato da Maria Liuzzi) tutte
le fasce d’età erano rappresentate, nel pieno rispetto delle linee
programmatiche dell’Agimus, nata nel 1949 in ambito nazionale con
l’intento di avvicinare i giovani alla conoscenza della musica classica.
L’associazione musicale è fra i più attivi promotori di eventi in ambito
nazionale ed internazionale: ha sempre proposto al suo pubblico le
esibizioni dei più famosi solisti e direttori d’orchestra; recentemente
invece ha anche intrapreso un percorso di valorizzazione di giovani
interpreti vincitori di importanti competizioni. In tutta Italia sono
circa un migliaio gli appuntamenti con la produzione sinfonica, lirica,
cameristica e corale di ogni epoca e stile, distribuiti capillarmente su
tutto il territorio e non solo nei grandi centri. A Mola è presente dal
1994, sotto la guida del Maestro Piero Rotolo, promotore della
divulgazione della musica colta del passato, della ricerca nella musica
contemporanea e nei diversi stili del jazz, con il coinvolgimento di
ogni fascia di pubblico e soprattutto di giovani studenti. Il cartellone
di eventi della sezione molese ha raggiunto ormai un ruolo di primo
piano nell’ambito della nostra regione, riscuotendo puntualmente un
vasto consenso di pubblico e di critica. L’edizione 2002 del Festival
Agimus è stato un esempio di programmazione musicale senza barriere, un
connubio tra diversi generi e stili musicali che ha portato in scena
l’Orchestra da Camera del Conservatorio di Monopoli, il Maurizio Di
Fulvio Trio, l’Orchestra della Fondazione “Tito Schipa” di Lecce diretta
da Giorgio Gaslini, il pianista Gianfranco Pappalardo Fiumara e, dulcis
in fundo, Katia Ricciarelli accompagnata dall’Orchestra della Fondazione
Tito Schipa (diretta dal Maestro Carlo Palleschi). Ad essere suonati e
cantati alcuni brani tratti dalle colonne sonore delle pellicole che
hanno fatto la storia del cinema, da “8 e ½” a “Star Wars”, da “Il
Padrino” a “La vita è bella”. Una veste insolita per Katia Ricciarelli,
che ha dato prova di una straordinaria agilità canora affrontando un
repertorio non esattamente lirico. E proprio per fare luce sulla nascita
di questo progetto abbiamo rivolto alcune domande alla Signora
Ricciarelli in persona, subito dopo la sua straordinaria esibizione.
Katia, come nasce questo
insolito sodalizio con l’Orchestra Tito Schipa?
E’ un
sodalizio che ormai abbiamo avuto modo di sperimentare da lungo tempo,
visto che dal 1998 sono particolarmente legata alla Puglia, in quanto
Direttore della Stagione Lirica della Provincia di Lecce.
Questa sera ti abbiamo
ammirata nell’esecuzione di un programma di musiche da film, sicuramente
una veste insolita per la Regina mondiale della lirica. Una strada da
coltivare o un evento che non avrà repliche?
Ho sempre pensato che la
musica lirica e la musica leggera non debbano essere sempre e
rigorosamente separate, ma possano benissimo convivere se si ha un
grande rispetto per entrambi i mondi. Il successo di questo progetto
dimostra che ho sempre avuto ragione, e che è questa la strada giusta da
percorrere. Inoltre i miei colleghi uomini hanno spesso accostato la
lirica ad altri generi musicali, mi sembrava giusto dare anche un
risvolto femminile a questo tipo di approcci.
Una carriera strabiliante
la tua, costellata da successi planetari e grandi soddisfazioni. Cosa
ricordi con maggior emozione degli esordi?
Sicuramente mi fa piacere ricordare il periodo degli studi, portati
avanti con enormi sacrifici. In particolare ripenso ad un bellissimo
albergo, davanti al quale passavo quotidianamente per andare a lezione.
Il mio desiderio più grande era soggiornare lì, ed è quello che ho fatto
con i primi guadagni, regalandomi la prima soddisfazione della mia
carriera.
Se dovessi dare un
consiglio ai tanti giovani cantanti lirici che vorrebbero seguire il tuo
esempio, cosa raccomanderesti?
Per raggiungere qualsiasi
obiettivo bisogna imparare a sacrificarsi, e questo diventa
indispensabile quando si parla di canto lirico. Per riuscire bisogna
avere tenacia, molta autodisciplina e la capacità di mettersi
continuamente alla prova.
Parola di Katia Ricciarelli!
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