Pubblichiamo
un'intervista che Maria Liuzzi ha rilasciato ad un forum su internet di
fan di giornaliste televisive.
Com'è nata la tua passione per il giornalismo?
"La
verità è che non ho scelto di fare la giornalista, e’ il giornalismo che
ha trovato me…. ho capito sul campo che era quella la mia strada,
l’obiettivo da raggiungere."
Come sei
arrivata alla conduzione del Tg di Telenorba?
"Assolutamente
per caso. Scrivevo per la carta stampata, da anni lavoravo come
conduttrice tv e radio. Un amico mi ha riferito che Telenorba cercava
una nuova conduttrice per il Tg. Ho sostenuto il provino a settembre
2000, a dicembre la telefonata ufficiale: una settimana di prova,
durante la quale avrebbero deciso il mio futuro. Ho debuttato il 15
gennaio 2001 con il TN8 News delle 20,30."
Di te è evidente nel Tg il ruolo di conduttrice, ma qual è il tuo
compito in redazione, quando le telecamere sono spente e non compari in
video?
"Andare in
video costituisce la fase finale del mio lavoro. La parte piu’
importante e’ la preparazione del Tg: selezionare le notizie, fare il
punto della situazione con i colleghi delle redazioni periferiche,
preparare la scaletta, redigere i testi."
Cosa fai prima
di andare in onda e subito dopo?
"Il
must prima di andare in onda e’ controllare le notizie fornite dalle
agenzie. Un telegiornale puo’ essere stravolto anche durante la diretta
se ci sono novità importanti. Subito dopo preparo il rapporto per i
colleghi che curano le edizioni successive, in pratica segnalo quello
che ho scelto di trasmettere nel mio Tg."
La linea
editoriale del TG Norba è storicamente meridionalista; recentemente lo
ha dimostrato la campagna a favore delle P.M.I. e contro la
Confindustria "nordista". Nei notiziari anche del Tg Norba non mancano
mai dalle nostre regioni drammatiche notizie dal fronte dell'occupazione
e reportage sull'immiserimento di sempre maggiori strati sociali. La
questione meridionale si manifesta irrisolta ed urgente. Tu come
cronista, che idea ti sei fatta di questi accadimenti, in tempi di crisi
acuta? Ti senti ottimista, pensando che comunque sul territorio esistano
le risorse umane ed economiche per progredire, o di fronte a tutto
questo credi che oltre alle solite politiche assistenzialistiche,
clientelari, di cooptazione sociale "da casta" non esisti margine per un
reale miglioramento?
"Io credo nel Sud e nei suoi figli, e sono fiera di appartenere a
questa terra. Ritengo che ci siano stati degli avvenimenti storici che
ci hanno oggettivamente penalizzato, ma confido nella nostra capacità di
rimboccarci le maniche e andare avanti, nonostante tutto. Senza
piangerci addosso."
Telenorba da
sempre punta all'informazione, anche per raggiungere i suoi target
pubblicitari. L'imperativo editoriale dell'audience ha mai pesato su di
te a livello personale? Sei mai stata sotto pressione ed esame? Esiste
uno stile "Telenorba" magari studiato da esperti della comunicazione? O
il tuo stile, che da tempo emerge dal coro per sobrietà, deriva solo da
te, da una maturazione umana e professionale?
"Non mi sono mai sentita pressata dai dati di ascolto, anche perchè -
fortunatamente – quelli del Tg sono decisamente invidiabili! Non c’e’
una linea di condotta imposta alle conduttrici, credo lo si possa
intuire facilmente visto che siamo molto diverse l’una dall’altra. e non
esiste uno stile "Telenorba". Per quanto mi riguarda, il look e’
cambiato con gli anni, grazie ad un percorso di maturazione fatto di
tentativi e dubbi – tanti! . Da quando lavoro per Telenorba ho cambiato
sia il maquillage che il modo di vestire, ma la cosa che mi soddisfa di
piu’ e’ che ora la mia immagine rispecchia al 100% la mia interiorità."
La notizia più bella e quella più brutta (secondo te) annunciate?
"Chi fa questo lavoro, purtroppo, deve fare i conti innanzitutto
con la cronaca, che nella maggior parte dei casi non e’ piacevole. Le
storie più brutte sono indubbiamente quelle in cui i bambini sono
vittime. Non ha futuro una società che non si prende cura di loro, che
non li protegge. E noi siamo costretti troppo spesso a raccontare di
bambini sfruttati, abusati e maltrattati. Mi vengono in mente Ciccio e
Tore, la piccola Eleonora di Enziteto, Maria Geusa… Vi assicuro che e’
difficile trattenere la commozione anche mentre si e’ in onda. Mi piace
invece raccontare le storie degli eroi quotidiani, di coloro che donano
il loro tempo a chi è meno fortunato, senza speranza di ricompensa. Ad
esempio il bimbo più buono d’Italia - di Brindisi, devoto al fratello
disabile."
Gli aspetti positivi del
tuo lavoro e quelli negativi, se ce ne sono.
"La popolarità che ti regala il video e’ un aspetto molto
gratificante del mio lavoro. Il rovescio della medaglia e’ che ho degli
orari molto particolari. una redazione giornalistica non si ferma mai,
il mio lavoro non consiste solo nel condurre il Tg, il che rende
difficile coniugare vita personale e lavorativa."
Che consigli dai a chi vorrebbe intraprendere la strada nel mondo del
giornalismo?
"L’unico consiglio che mi sento di dare e’ valutare la propria
disponibilità. Chi sceglie la strada del giornalismo non ha orari, in
alcuni casi la giornata lavorativa si sa quando comincia, ma non quando
finisce. Se si segue una vicenda di cronaca o di politica, staccare e’
praticamente impossibile. Indubbiamente bisogna essere motivati da una
grande passione."
Il tuo sogno
nel cassetto?
"Mi piacerebbe essere autrice e conduttrice di un programma di
approfondimento giornalistico, che tratti, oltre alla cronaca, cultura,
medicina, spettacoli… coniugare il mio amore per il giornalismo e la mia
vena da conduttrice!"
Parliamo di te come
conduttrice di eventi, attività che svolgi con successo. Ricordi quale
fu la tua prima serata?
"Ho
sempre desiderato presentare eventi, stare a contatto diretto con il
pubblico. La mia prima serata risale al 2001, alcuni mesi dopo il mio
arrivo a Telenorba. E' stata la presentazione a Polignano del film “Se
fossi in te”, di Giulio Manfredonia, con Emilio Solfrizzi."
Agli inizi della tua carriera televisiva, ti proponevi come autrice e
conduttrice di spettacoli di intrattenimento. Poi la svolta
giornalistica, ma hai continuato comunque a condurre eventi dal vivo.
Questo perchè la Maria Liuzzi "artista" è ancora lì esigente? Si sa che
gli artisti vivono di passione (appunto per l'Arte): quali sensazioni
provi quando vedi di fronte a te un pubblico caloroso ed appassionato? E
come vivi i tuoi spettacoli?
"Trovarsi di fronte al pubblico regala emozioni indescrivibili. E’ uno
scambio di sensazioni tra me e chi assiste agli eventi che presento.
Vuol dire essere senza rete, non avere una scaletta da rispettare,
essere pronta a far fronte all’imprevisto. Ed è la cosa che mi piace di
più. Non ci sono testi…. io sono abituata ad andare “a braccio”, segno
solo i nomi delle persone che devo chiamare sul palco. Naturalmente mi
documento sull’evento che dovrò condurre, ma quello che succederà
durante la serata non lo scrivo, semplicemente accade. Mi piace essere
libera di cavalcare l’onda, seguire la piega che prendono gli
avvenimenti."
Qual è stato l'evento per te più emozionante?
"L’evento piu’ emozionante sicuramente il concerto per l’anniversario
della fondazione della Guardia di Finanza al Teatro San Carlo di Napoli.
Calcare il palcoscenico di uno fra i maggiori teatri lirici del mondo,
riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità…. e’ stato
decisamente più che emozionante!"
Hai
presentato diverse volte dei recital di Katia Ricciarelli, un big a
livello mondiale. Che emozioni hai provato ad affiancare una star di
tale levatura?
Hai mai pensato, quando
introduci spettacoli con grandi musicisti italiani ed internazionali,
che come giornalista e presentatrice anche tu sei notevole e saresti
degna di platee nazionali? O ti accontenti di essere solo abbastanza
conosciuta a livello regionale?
"La prima volta che ho incontrato Katia ero davvero intimidita… la sua
fama suscitava in me una specie di timore reverenziale che non riuscivo
a superare. Le cose sono cambiate quando ho ricevuto una sua telefonata
assolutamente inaspettata.
All’epoca era
direttore artistico del Politeama Greco di Lecce, mi chiese di
presentare un suo recital al Castello di Corigliano d’Otranto. Essere
apprezzata da una star internazionale e’ stato uno dei piu’ bei
risultati della mia carriera.. Ti
ringrazio per la considerazione e l’apprezzamento, naturalmente
mi piacerebbe crescere in ambito lavorativo, ma so anche che conquistare
una vetrina nazionale e’ difficile. molto spesso oltre ai meriti
professionali occorre anche una buona dose di fortuna…."
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
"Direi che innanzitutto mi piacerebbe avere piu’ tempo libero! Ho un
lavoro con orari un po’ particolari, e’ difficile riuscire a ritagliarsi
degli spazi personali…. amo passare del tempo con la mia famiglia
(soprattutto con i miei nipoti) e gli amici. mi piacciono le serate
trascorse tra cibo e chiacchiere, penso che la vita sia troppo frenetica
e che delle pause di riflessione in compagnia delle persone a cui tieni
siano una salutare valvola di sfogo."
Il
tuo libro preferito?
"Mi piacciono i gialli e le letture a sfondo psicologico. Preferenza
spiccata per i ritratti di donna con grande personalità: uno dei libri
che piu’ ho amato e’ stato 'Via col vento'."
Qual è l' aspetto principale
del tuo carattere?
"Potrei dire che sono tenace. lo sono sempre stata, ed e’ la mia grande
fortuna. Quando decido qualcosa non mollo. E’ quello che mi ha aiutata a
superare gli ostacoli che ho incontrato sul mio cammino lavorativo.
Potrei anche dire
che sono ironica e soprattutto autoironica... Ho sempre bisogno di
ridimensionare gli avvenimenti quotidiani con una battuta, con uno
scherzo, anche quando accade qualcosa di non molto piacevole. Trovo che
ridere, anche di sè, dia una nuova prospettiva alle cose, sicuramente
più positiva."
Da bambina cosa sognavi di fare da grande?
"Come tutti i bambini non è che avessi le idee molto chiare…
volevo fare l’infermiera, la ballerina, l’attrice…"
Cosa pensi del forum?
"Il forum mi sembra un valido mezzo di confronto con il pubblico.
Per chi, come me, lavora esclusivamente in redazione, i momenti di
scambio sono purtroppo abbastanza limitati. E’ piacevole anche
confrontarsi con se stessi: le caps costituiscono un prezioso archivio
da sfogliare."
Sapere che in rete c' è un ritrovo che parla di te che effetto ti fa?
"Fa indubbiamente piacere. Inutile negare che per chi fa questo
lavoro e’ l’affetto del pubblico che fa la differenza. E il forum è una
bella testimonianza di questo affetto."
Da poco è stato realizzato su di te un sito internet. Che sensazione si
prova ad avere una vetrina a livello mondiale sulla rete? Che cosa hai
provato quando hai saputo del progetto del sito, su di te e che stava
progredendo quasi a tua insaputa, almeno inizialmente? E quando hai
visto che tanto lavoro è stato finalizzato con la pubblicazione e hai
digitato l'indirizzo? E più in generale, che rapporti hai con
l'informatica?
"Una sensazione strana… un misto tra incredulità e stupore direi! E’
bello pensare che c’è chi ti segue ed e’ interessato a conoscere anche
altri risvolti della tua attività, ancor più bello vedere raccolti i
momenti lavorativi importanti. Il materiale in mio possesso e’ carente
da questo punto di vista, per cui sono doppiamente grata a chi
amministra il sito.
Il
mio rapporto con l’informatica e’ abbastanza buono, la materia mi
incuriosisce. Ovviamente soprattutto nei risvolti lavorativi."
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