Tra incanto e satira Maria
Liuzzi presenta la premiazione di un concorso in crescita
La Cerimonia di
Premiazione del Concorso dei Fischietti in Terracotta è riuscita a
raggiungere toni lirici inaspettati per via della proiezione di un
cortometraggio veramente bello e toccante, che ha emozionato il
folto pubblico intervenuto e che ha gremito la sala del
Cinema-Teatro "L'Acquario" di Rutigliano. E' stata forse
questa la nota rilevante di una cerimonia di premiazione dei
vincitori di un concorso che sicuramente è apparso in crescita, ben
organizzato e con una ottima partecipazione di maestri artigiani
della terracotta sia locali - i "figuli" - sia di altre località
come nel caso di Nove (Vicenza) da dove proveniva il vincitore di
quest'anno, il Maestro Poloniato.
Affidata la conduzione anche questa volta alla "Ditta Capotorto-Liuzzi" (come l'ha definita la stessa giornalista
del TG Norba) gli organizzatori sono stati ligi al vecchio adagio
"squadra che vince non si cambia" ed essendo un "ticket" di
presentatori ben affiatato, dobbiamo riconoscere che hanno avuto
ancora una volta ragione. I presentatori sono stati molto brillanti
a svolgere il loro compito che, nella cornice istituzionale del
Premio, non avrebbe permesso molti slanci: si trattava di leggere
classifiche e assegnare pergamene, ma, ad ogni modo, la Liuzzi
e Capotorto sono stati validi nel vivacizzare la serata.
Maria Liuzzi in esordio ha voluto subito entrare in argomento
mostrando di aver indossato per l'occasione il "fisoro", un
artistico monile in terracotta e oro creato dall'orefice di
Rutigliano Delliturri.
La cerimonia è subito entrata nel vivo con la proiezione del corto
"Il suono della felicità", una breve storia sceneggiata e diretta da
Antonio Lombardo, film-maker molto amato dai suoi concittadini. Il
film narra di un bambino che con occhi incantati scopre e si infatui
dell'antichissimo mestiere dei figuli, i maestri ceramisti di
Rutigliano, diventando amico di uno di loro e misurandosi con
l'incomprensione dei grandi verso il suo desiderio di intraprendere
quell'arte. Il finale un po' triste (la chiusura della bottega del
vecchio artigiano evidentemente deceduto) trova il lieto fine nel
fatto che quel monello, divenuto ormai adulto continui nell'antica
arte ceramista.
Tornata la luce in sala, i presentatori hanno chiamato sul palco
proprio il regista Antonio Lombardo e Alessandro Loietene, il
piccolo attore, premiati dal sindaco Di Gioia con artistici
fischietti. Il regista osservava quanto fosse fondamentale guardare
alle cose con gli occhi dei bambini, magari con ingenuità, ma
trovando al fondo quei significati che solo i più piccoli possono
sentire.
La manifestazione quindi proseguiva
concentrandosi sulle opere in gara: quest'anno erano 55
realizzate da 24 artisti. La parola veniva ceduta al Dott. Lorusso,
il direttore del Museo del Fischietto, che spiegava come il tema
assegnato sulle "forze dell'ordine" fosse stato così ben sviluppato
con manufatti, tanto che si delinea l'apertura di una nuova area
tematica nel Museo. Ricordato anche il gemellaggio con il comune di
Nove, nel vicentino, dove esiste da secoli una tradizione artigiana
analoga a quella di Rutigliano, e i progressi culturali nel dotarsi
di una sede museale restaurata ed efficiente, si passava finalmente
a premiare i vincitori delle diverse sezioni del concorso.
Maria Liuzzi e Gianni Capotorto cominciavano la rassegna dei
premiati cominciando da quelli riservati alle scuole, per poi
passare ai premi della giuria tecnica. Il vincitore quest'anno è
stato il veneto Diego Poloniato, premiato con il "Fisoro d'oro" per
l'opera "Chiamata urgente" raffigurante uno spassoso
carabiniere a cavallo di una tartaruga. Al secondo posto il
rutiglianese Vito Moccia con "Guardie e La" in un omaggio all'indimenticato
grande attore Aldo Fabrizi, che interpretò anche uno spassoso
poliziotto nel film "Guardie e ladri"; terzo posto per il veneto Volpato, sempre con un fischietto sui carabinieri. Il voto popolare
ha premiato artigiani locali, decretando la vittoria di Paolo Di
Donna con un altro manufatto sui militi dell'Arma, effettivamente
bersagliati dalla satira carnevalesca.
Tra le menzioni speciali, vogliamo ricordare quella per il Prof.
Pippo Moresca, maestro ceramista, che, collegandosi al film
proiettato precedentemente, rimarcava l'importanza di rapportarsi
all'antico lavoro con gli occhi dell'infanzia.
Esaurita la premiazione, Maria Liuzzi cedeva la parola al Sindaco Di
Gioia che tracciava un bilancio del suo decennale alla guida
dell'amministrazione comunale: veniva affermato che tanto impegno
per far crescere in qualità il Concorso nasceva dal desiderio di
rilanciare l'immagine della Città e cercare di far continuare
l'opera dei maestri figuli, offrendo spunti per nuova occupazione
giovanile nel solco della tradizione produttiva del paese e
rilanciare l'economia locale. Maria Liuzzi commentava questo
bilancio da spettatrice neutrale constatando che in questi dieci
anni la qualità degli eventi organizzati fosse sicuramente
cresciuta e che l'eredità lasciata agli amministratori che si
succederanno sia davvero importante.
Insomma, per Rutigliano si chiude un ciclo politico-amministrativo e
la cerimonia di Premiazione del Concorso ha voluto rappresentare un
degno commiato. Se la china doveva essere una manifestazione
autocelebrativa, occorre dire che Maria Liuzzi e il suo collega
Gianni Capotorto hanno professionalmente svolto il loro compito
rendendo gradevole e vivace la serata. Ma in questi casi la
differenza la fanno proprio i presentatori e sul valore della Liuzzi
ormai non ci stupiamo più.
|