Maria Liuzzi ha moderato il
Premio Giornalistico "Civiltà Rupestre"
La
9^ edizione del “Premio giornalistico Civiltà Rupestre 2017”,
indetto dalla Fondazione San Domenico, è stata vinta dal giornalista
barese Sergio Chiaffarata, autore di “Lama D'Antico, cuore rupestre
nella terra delle masserie”, articolo pubblicato sul quotidiano «La
Repubblica» lo scorso 25 luglio. Con una cerimonia svoltasi a Borgo
Egnazia, nella serata di ieri (sabato 18 novembre), la Onlus - nata
a Savelletri nel 2001 per volontà dell'imprenditrice Marisa Lisi
Melpignano, per promuovere lo studio sugli insediamenti rupestri,
con particolare riguardo a quelli della Puglia e specificamente a
quelli dei Comuni di Fasano e Monopoli, allo scopo di contribuire
alla loro salvaguardia e valorizzazione - ha voluto omaggiare il
professionista, il cui pezzo «ha il pregio di essere “di servizio”,
utile a chi lo legge, perché oltre alle informazioni di carattere
storico e archeologico fornisce indicazioni pratiche
sull'insediamento di Lama D'Antico». Questa la motivazione enunciata
dal giornalista Giovanni Valentini, presidente della giuria del
Premio, rivolto ad articoli e servizi tv incentrati sulla tutela e
sul significato storico e culturale del patrimonio rupestre,
quest'anno dedicato al tema “L'Habitat rupestre: risorsa culturale e
ambientale”.
La cerimonia,
condotta da Maria Liuzzi, volto e voce di Telenorba, è stata
introdotta dai saluti di Marisa Melpignano e ha visto la presenza di
Angela D'Onghia, Sottosegretario di Stato del Ministero
dell'Istruzione, Università e Ricerca. «La Fondazione con questo
Premio ci spiega che quello che è stato fatto è ancora poco, che c'è
tanto da fare, che creare un'impresa è importante ma per far in modo
che questa continui a camminare e sia presente nel mondo bisogna che
abbia sostegno – ha sottolineato la senatrice –. Solo la buona
informazione fa crescere l'impresa. Oggi consideriamo che il futuro
della nostra terra è il salvaguardare il bene più prezioso, il suo
patrimonio artistico; dobbiamo fare in modo che il Premio diventi un
punto di riferimento nazionale, anche per la ricerca, perché solo
facendo ricerca potremo continuare a tutelare questo grande
territorio, a formare i nostri giovani e dar loro un avvenire, farli
tornare per approntare il loro percorso di vita nella loro terra».
Il sindaco di
Fasano, Francesco Zaccaria, ha voluto elogiare il modello di
gestione del Parco rupestre, definito dalla collaborazione tra il
Comune di Fasano, la Fondazione e la cooperativa Ars; si tratta
appunto di una sinergia che coinvolge il settore pubblico e quello
privato, nell'ottica di una possibile implementazione dell'offerta
artistica di un territorio che dispone un'offerta turistica
d'eccellenza. A fare il punto dell'operato e della gestione del sito
è stato il dott. Giuseppe Donvito, il quale ha illustrato in breve
il recupero di uno dei gioielli archeologici pugliesi, la cripta
dello Spirito Santo di Monopoli, e quello del Parco rupestre di Lama
D'Antico e delle chiese di San Lorenzo e San Giovanni. Soffermandosi
sull'insediamento fasanese, lo storico dell'arte ha spiegato anche
quali siano le diverse iniziative poste in essere per la promozione,
la conoscenza e la visibilità del sito e del paesaggio che lo
circonda e anche i progetti futuri, tra cui la creazione di un museo
virtuale.
A margine della
manifestazione, è stata consegnata una scultura creata appositamente
dal Maestro Mimmo Paladino al cronista Chiaffarata, che con il suo
pezzo ha voluto dare risalto a una realtà unica in regione, che
merita di essere conosciuta a livello nazionale e non solo, e che si
pone come esempio virtuoso su cui costruire nuovi percorsi.
«Ambiente e
cultura aiutano il turismo a svilupparsi – ha aggiunto il presidente
di giuria Valentini –. Sono passati mille anni dalla creazione del
sito rupestre ma la Fondazione è riuscita a rivitalizzarlo in
funzione della valorizzazione del territorio e nell'interesse delle
persone che in esso ci vivono, in quanto è testimone millenario di
una civiltà che viveva in comunità, è un supporto di identità che
serve ad arricchire la proposta turistica e i cittadini di tutta la
Puglia, documenta le radici di questa popolazione che si declina
nella tradizionale nella ospitalità pugliese riconosciuta in tutto
il mondo».
Questo Premio,
dunque, continua a raccontare con le parole un impegno fattivo, che
coinvolge diverse persone, e che le vede in prima linea a favore di
un grandissimo patrimonio che occorre tutelare e valorizzare nel
presente, soprattutto facendo in modo che possa conservarsi nel
futuro.
Fonte: Osservatorio Oggi
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